Il Comune se non riceve il pagamento IMU, può pignorare il conto corrente? La risposta inaspettata che fa tremare i contribuenti

Il mancato pagamento dell’IMU può comportare il pignoramento del conto corrente, saperlo è davvero fondamentale.

Pagare le tasse è ovviamente obbligatorio, anche se alcune di queste non sono particolarmente amate dai contribuenti. Questo è il caso dell’IMU, richiesta a tutti i proprietari di immobili diversi all’abitazione principale (o possessore di prima casa di lusso). In diversi casi, pur di sfuggire a questa situazione c’è chi arriva a intestare la seconda casa al coniuge o a un figlio, anzi in questo caso lo si rende esente dal saldare l’importo previsto per la successione quando il genitore non ci sarà più.

Comune pignora casa se non paghi l'IMU?
L’MU è una delle tasse più odiate dai contribuenti – Bluradioveneto.it

Non sempre si tratta di un importo così esiguo, anzi in molti casi se si tratta di un edificio che ha diversi anni di vita alle spalle possono essere richiesti anche 200-300 euro l’anno, che sono comunque dovuti. È quindi impossibile pensare di non incorrere in sanzioni se non si effettua il pagamento, cosa che può accadere anche se c’è stato un errore nel calcolo della cifra.

Mancato pagamento dell’IMU e conto corrente: cosa può accadere

Non pagare le tasse, IMU compresa, porta a conseguenze. Non sempre ci si limita a una sanzione aggiuntiva che porta a far lievitare l’importo. Ci sono dei casi, infatti, in cui gli effetti possono essere ben peggiori, come accade quando si arriva al pignoramento del conto corrente. Si tratta di una situazione tutt’altro che rara, che può verificarsi quando non si è pagato un debitore.

La richiesta di procedere può arrivare da una banca, una finanziaria, ma anche da una ditta dove si è effettuato un acquisto che non si è provveduto a saldare. In questo rientra quindi anche l’imposta legata agli immobili?

IMU non pagata conto corrente pignorato?
Avere debiti può comportare gravi conseguenze – Foto: Bluradioveneto.it

L’IMU, come sappiamo, è un’imposta dovuta ai Comuni, in caso di accertamenti che sono diventati definitivi possono procedere con la riscossione coattiva, quindi con il pignoramento del conto corrente, anche senza necessità di ricorrere a un giudice. Questo può avvenire a partire dal 2020 anche per un’altra imposta locale, la TARI, secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio che era stata approvata in quell’anno.

Il Comune ha quindi la possibilità di sapere presso quale istituto di credito il contribuente abbia il proprio conto corrente e agire, grazie a un’apposita normativa che consente agli enti di tutelarsi per quanto dovuto e non ancora percepito. Il principio vale allo stesso modo anche se il cittadino ha depositato i soldi presso le Poste Italiane, che sono equiparate alle banche.

Si verrà così a sapere dell’accaduto attraverso una notifica dell’Agente della Riscossione esattoriale inviata per raccomandata. A quel punto, il debitore ha al massimo 60 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione e tornare così a utilizzare i soldi depositati sul conto.

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